ADOZIONI

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POESIA: ADOTTAMI!

É una grande emozione

avere una famiglia,

qualcuno che ti ami

che si prenda cura

di te.

Persone che ti crescono

con i loro pregi e difetti

persone che fanno di tutto

per renderti felice.

Ogni bambino ha il diritto

di avere qualcuno che gli voglia bene

che lo aiuti

a crescere.

Ogni bambino unico ed irripetibile

bianco o nero

sano o malato

deve avere una madre e un padre

da amare e rispettare

a cui chiedere aiuto

e farsi consolare.

Enrico Piccoli 2A

ADOTTARE: UNA GRAZIA DEL CIELO!

<<Vedo a XFactor un bel ragazzo coloured di 17 anni. Si chiama Leiner, parla con una cantilena vicentina, dice che è “troppo estroverso” e che gli piace essere felice>>. Inizia così, sull’ultimo numero di “Io Donna”, il settimanale del Corriere della Sera, la rubrica “Maschile/Femminile” di Marina Terragni. Il ragazzo in questione è originario della Colombia ed è stato adottato quando aveva sei anni. In un servizio, la madre ha detto di essere grata a Dio che non le ha fatto avere figli, sottolineando: <<altrimenti non l’avrei mai incontrato>>. Questa è una frase forte, una vera e propria dichiarazione materna di amore. In questi ultimi anni sono molte le richieste di adozione, alcune famiglie le inoltrano perché non riescono a concepire figli, altre vogliono semplicemente compiere un’opera buona. La madre di Leiner fa parte di queste: Dio non le ha dato figli e perciò lei ha deciso di adottarne uno. Con le sue parole, raccolte nell’articolo della Terragni, la donna vuole far capire quanto un bambino adottato possa, in un certo senso, “valere” quanto un figlio naturale e riempirti di gioia. Inoltre, a mio parere, la madre vuole porre in risalto il fatto che se il Creatore non ti concede un dono, c’è sempre un motivo: se fosse stata in grado di concepire non avrebbe probabilmente accolto nella sua vita un piccolo bimbo colombiano che ha così tanto colmato il suo cuore. Certo, i passi legati all’adozione non sono stati semplici, ogni giorno trascorso in attesa del nullaosta per accogliere in casa Leiner è stato come uno di gestazione; sicuramente la giovane donna ha fatto fatica a integrarlo all’interno del nucleo familiare e ci ha messo diverso tempo per creare un buon rapporto, ma ad oggi si amano come solo madre e figlio possono amarsi, questo è l’importante.

Devo dire che molte persone non la pensano così, spesso chi non riesce ad avere figli non accetta l’idea di adottarne uno, perché “non è la stessa cosa”. Non sanno cosa si perdono! I bambini presi in adozione riescono a farti comprendere più a fondo i valori della vita, quelli come Leiner hanno già provato la sofferenza e sanno apprezzare al meglio ogni gesto che viene fatto nei loro confronti. Per questo la donna di cui parla la giornalista della rubrica Maschile/Femminile ha ragione: ha capito che Dio non le ha tolto niente, ma anzi, forse le ha dato di più. Sostengo inoltre che per l’adottato la cosa migliore sia come si cresce e non con quale nucleo familiare ed infine, oltre ad aver fortificato la mia idea che un bambino adottivo può dare le stesse soddisfazioni di un figlio naturale, aver affrontato il tema dell’adozione a scuola, mi ha insegnato che bisogna accettare ciò che ci viene dato e saperlo valorizzare al meglio.

Elisa Belardinelli 3A

ADOZIONIultima modifica: 2017-05-05T09:31:44+02:00da camillo-scuola